d3 - Lo sviluppo locale che vorrei

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PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU'
Distretti produttivi e sviluppo. Innovazione e competitività delle imprese
Approvate nel 2008 , relatore Elio Ciaccia
Il tema delle politiche industriali per l'innovazione e la competitività del nostro sistema produttivo - con particolare riferimento alle PMI -, è caratterizzato da diverse sfaccettature e articolazioni tematiche, tutte però caratterizzate della necessità di attivazione tempestiva ed efficace di nuovi strumenti di intervento, o di una revisione dello strumentario preesistente, e questo appare ancora più stringente per la recessione che certamente investirà nel corso del 2009 tutti i paesi industrializzati. In particolare, il Cnel sulla base delle analisi, delle audizioni con le forze sociali e il sistema bancario, tenuto conto del contesto di crisi nazionale e internazionale, viste le sopra riportate osservazioni, ritiene necessario sostenere il sistema delle PMI industriali italiane attraverso il rafforzamento degli strumenti di intervento e delle politiche industriali attualmente messe in campo, come pure introducendo nuove misure e azioni. In particolare il Cnel ritiene corretto l'approccio posto alla base di Industria 2015 che prevede la concentrazione delle risorse finanziarie in pochi progetti strategici per la realizzazione di prototipi di nuovi prodotti o processi ad alto contenuto d'innovazione, pronti per utilizzazione industriale. Il Cnel ritiene condivisibile il processo di partenariato messo in piedi per favorire la costruzione di reti d'impresa cui finalizzare i finanziamenti delle PMI, come pure la procedura che prevede una selezione dei progetti di innovazione in luogo di meccanismi automatici. Questi ultimi, infatti, appaiono più funzionali a migliorare la competitiva l'impresa con le tecnologie in uso, ma non efficace nell'introduzione di innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo. I processi d'innovazione e di R&S per essere efficaci richiedono, al contrario, la concentrazione delle risorse, la selezione dei progetti, l'integrazione delle competenze tra imprese ed enti di ricerca privati e pubblici e questo è possibile solo con interventi selettivi e non automatici. In particolare, il Consiglio ritiene che le priorità settoriali individuate dalla politica nazionale "mission-oriented" possano essere riconducibili ai settori di intervento dei Programmi Quadro dell'UE; e che l'individuazione di settori prioritari di intervento e la focalizzazione delle azioni avviate su tematiche di valenza strategica, eludano il rischio di parcellizzare le linee di intervento, con conseguente illanguidimento dei risultati. La selettività, ad avviso del CNEL, peraltro non deve ritardare oltremisura l'avvio dei progetti. Il Cnel rileva, al riguardo, come dal lancio del programma Industria 2015 siano ormai passati circa due anni e le procedure di valutazione e di avvio dei progetti sono ancora in corso, ne consegue, a parere del CNEL, il rischio d'inefficacia dell'iniziativa. La velocità con la quale, nella competizione globale, vengono immessi nel mercato nuovi prodotti innovativi è tale che un ritardo nella utilizzazione e delle risorse disponibili potrebbe rendere obsoleti i risultati stessi della R&S finanziata da Industria 2015. Il CNEL propone pertanto di operare un'accelerazione dei tempi attraverso un processo di radicale semplificazione e informatizzazione delle procedure di valutazioni ex ante, salvaguardando il ruolo di autorità indipendenti di valutazione. La velocizzazione dei finanziamenti diviene cruciale per le attività di ricerca e per lo sviluppo delle PMI, che sono più vulnerabili nella competizione globale. Questo consentirebbe una naturale e volontaria autoselezione dei partecipanti, un'accelerazione significativa delle procedure amministrative di selezione e una più efficiente gestione economico-finanziaria.



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