s1 - Lo sviluppo locale che vorrei

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DOCUMENTI

PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU'
Rapporto su forze sociali e sviluppo del sud
presentato il 18 febbraio 1993, a cura di Giuseppe De Rita
La messa in liquidazione dell'intervento straordinario, attuata in quegli anni e operazione da molti considerata inevitabile, nel Sud veniva vissuta come la messa in liquidazione della questione meridionale. Ad avviso del CNEL, si rendeva a quel punto necessario scongiurare i pericoli di fatalismo e di rancorosa jaquerie, e ritrovare un modo ed una sede per mantenere attenzione e costante vigilanza sui processi reali (e le esigenze emergenti) che caratterizzavano oggi la realtà meridionale. Il CNEL riteneva di poter essere una buona sede di attenzione sociopolitica a quel che stava avvenendo nel Sud. Nella sede del Consiglio era stato stabilito nel 1991 un "patto sociale" per lo sviluppo del Mezzogiorno; sulla scia di quel patto si erano sviluppati altri accordi sociali a livello territoriale; le procedure dei fondi europei, uniche sedi di finanziamento speciale per il Sud negli anni a venire, avrebbero richiesto sempre più esplicitamente legittimazioni di "partenariato sociale", di convergenza cioè delle parti sociali.
Il Rapporto enunciava quindi sia i temi prioritari d’attenzione (crescita del sistema di imprese, crescita della società di mezzo, crescita del reticolo e delle funzioni delle città, l'integrazione con l'Europa) ed avvertiva che le grandi tematiche individuate imponevano una mobilitazione di volontà politiche ed energie operative. In questo senso, riteneva fosse necessario continuare gli impegni di trasformazione innovativa, assumerne di nuovi per l’incorporazione del Sud nella dimensione europea, far crescere gli impegni comuni delle forze sociali. In questo ambito, individuava con precisione gli spazi di azione del CNEL.
In allegato, era pubblicato un dossier con le posizioni di alcune forze sociali sul tema.  
Documenti Cnel Prima Serie, n. 37 (Coll. 417.037)

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