Il lavoro del CNEL sul Mezzogiorno iniziava a partire dalla chiusura dell’intervento straordinario; senza spingersi in giudizi di merito sulla validità di quello strumento, il CNEL osservava che il decreto aveva abolito quel modello senza indicare modelli alternativi o di proseguimento della azione. Si rendeva quindi necessario un lavoro di osservazione, ascolto, accompagnamento della realtà meridionale. I passaggi attraverso cui il CNEL ha cercato di ascoltare, accompagnare e interpretare questo processo sono stati molteplici: due Forum con e sulla società di mezzo, uno a Reggio Calabria ed uno a Roma (7 dicembre 1993), con tutte le parti sociali, in cui sono state discusse e valutate la maturità e la crescita del tessuto delle rappresentanze; un Forum sul “sud di governo” (10 novembre 1993), per cercare di capire se un territorio, raccontato solo con problemi per le forme di convivenza e caratterizzato dal chiedere più che dall’agire fosse anche un territorio ove emergessero embrioni di classe dirigente locale; un Forum sulle “aree di crisi” (29 novembre 1993), per capire se le aree fossero realmente i poli della crisi della grande impresa o se la crisi non fosse anche processo diffuso e minuto, e se la forma del conflitto che stava prendendo corpo nel nostro sistema Paese, non delineava una specie di rancore dei primi, in difficoltà nel competere a Nord, ed una disperazione degli ultimi che competono per sopravvivere a Sud; un Forum sui “patti territoriali” (27 gennaio 1994); un Forum su “Mezzogiorno d’Italia ed Europa” (4 marzo 1994), dove con la Commissione CE ed i suoi rappresentanti ci si è interrogati attorno al ruolo ed alla funzione del partenariato sociale a sostegno delle azioni per le aree in deficit di sviluppo. L’ultimo Forum, “Impegnarsi al Sud” (18 maggio 1994), chiudeva il ciclo con l’impegno a sostenere, nelle sedi governative e comunitarie, la nuova realtà dei patti territoriali.Alle iniziative di quei sei mesi parteciparono tutti i protagonisti della stagione dei patti territoriali. |